Il Decreto del Ministro della Salute del 24 aprile 2013, “Disciplina della certificazione dell’attività sportiva non agonistica e amatoriale e linee guida sulla dotazione e l’utilizzo di defibrillatori semiautomatici e di eventuali altri dispositivi salvavita”, ha disposto l’obbligo per le società sportive professionistiche e per quelle dilettantistiche di dotarsi di defibrillatori semiautomatici, rispettivamente entro 6 mesi ed entro 30 mesi dalla data di entrata in vigore del medesimo Decreto, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana 20 luglio 2013, n. 169. Secondo quanto indicato dalle Linee guida allegate al Decreto, relative alla dotazione ed all’utilizzo dei defibrillatori:
- deve essere presente personale formato e pronto ad intervenire;
- il defibrillatore deve essere facilmente accessibile, adeguatamente segnalato e sempre perfettamente funzionante;
- i corsi di formazione devono essere effettuati da Centri di formazione accreditati dalle singole Regioni.
Daniela Sbrollini, deputata del Partito Democratico e vicepresidente della Commissione affari sociali della Camera, ha presentato un emendamento al decreto Milleproroghe per spostare l’obbligo di dotazione del defibrillatore: “La salute a la sicurezza sono obiettivi prioritari nei confronti di chi pratica attività sportiva. Alle attuali condizioni dettate dal Decreto Balduzzi, però, si creerebbero migliaia di contenziosi che danneggerebbero la continuità dell’attività sportiva delle realtà dilettantistiche. La normativa attuale prevede alcune lacune non ancora risolte. L’intenzione è di consentire al Governo di risolvere le controversie e implementare quanto già previsto dalla legge” (Corriere della Sera, 16 gennaio 2016).
Si rileva inoltre come siano presenti aspetti controversi legati all’obbligo dell’acquisto e della gestione degli apparecchi salva-vita: l’ipotesi è che debbano essere i proprietari o i gestori delle strutture ad acquistare, installare e monitorare i defibrillatori all’interno delle aree sportive e non le società che utilizzano gli stessi spazi, in modo da garantire la presenza 24 ore su 24 del dispositivo nella struttura, anche in momenti diversi dagli allenamenti.
Altro tema molto delicato che genera perplessità riguarda le attività a basso rischio cardiocircolatorio. Il Decreto Balduzzi esclude dall’obbligo di dotarsi del defibrillatore tutte le associazioni sportive che svolgono quel tipo di attività, ma anche su questo punto sembra esserci poca chiarezza circa quali siano gli “sport assimilabili”: manca infatti un regolamento che definisca quali sono le attività soggette all’obbligo del defibrillatore e quali non lo siano.
Il Governo, recepita l’urgenza di un intervento su questo fronte, con Decreto dell’11 gennaio 2016 del Ministro della Salute, ritiene utile disporre il differimento del termine previsto (20 gennaio 2016) di 6 mesi e PROROGA l’entrata in vigore del Decreto 24 aprile 2013, al fine di consentire che vengano completate, su tutto il territorio nazionale, le attività di formazione degli operatori circa il corretto utilizzo dei defibrillatori semiautomatici e per permettere alle associazioni ed alle società sportive di dotarsi del dispositivo.